Condizioni Avverse, Dolci Finzioni – II

poemetto in sei movimenti – 2

Il Mattino

I

Il sole si aspetta di notte
stanchi e disperati
sgomenti ad occhi aperti
perché da svegli
abbiamo gli occhi assonnati
tra due tazzine di caffè nero
e la brace di una sigaretta
nel buio
a coprire d’alibi
un risveglio brusco
tintinnante
un frantumare di illusioni
di questa notte
notte breve, piccolo vento,
poco calore.

II

Piove piano l’alba
sui palazzi muti,
la casa,
il quartiere deserto
dove
alto come un bimbo
libero come la pioggia
cadevo senza tempo
sulla città.

E’ una lacrima
a lavare via frammenti
di passato
una goccia
una nuvola di passaggio
una sera…
Perché,
mio Dio, perché?

Grigia la città
l’erba
fili azzurri:
voci colorate e sveglie
di bambini invisibili
non sono di conforto.

Ascolta nel fosco mattino
il sapore dolciastro del sole
degli occhi assonnati
degli avanzi della cena
delle strade lavate il due gennaio,
un foglio accartocciato
che si è attaccato alla scarpa:
non importa.

Oggi passa tra la gente
tra condizioni avverse
ed altre invisibili.

La verità è altro
più silenziosa
di un giorno muto.

Nella stessa serie<< Condizioni Avverse, Dolci Finzioni – ICondizioni Avverse, Dolci Finzioni – III >>

Lascia un commento

Torna in alto