Forse è fortuna, ma preferisco pensare sia merito mio. Quando compro qualcosa di costoso, specie se roba elettronica o informatica, azzecco sempre il modello giusto, affidabile e adeguato alle mie esigenze.
Tranne le autoradio: con quelle sono sempre guai.
Cinque anni fa avevo deciso di sostituire la radio in auto perché non funzionava più. Allora scelsi un modello con lettore CD e MP3. Avevo ancora la Uno 45, che usava dei connettori non standard. Per evitare problemi affidai il montaggio alla solita officina. Abitavo ancora in uno schifo di villaggio nella profonda provincia vicentina e quella era l’unica officina in zona.
Il tizio incaricato del lavoro entra in auto con la radio e un cacciavite, ci resta una ventina di minuti, esce, mi guarda e dice che
“la radio non funziona, è rotta”.
Gli dico che non è rotta, è nuova. Ma lui mi restituisce la scatola con l’apparecchio malamente infilato dentro. Guardo i cavi sul retro e scopro che senza tanti complimenti aveva del tutto tagliato i cavi e il connettore. Oltre alla stronzata in sé, questo gesto idiota aveva anche annullato la garanzia.
Mi sono incazzato. Gli ho detto in modo chiaro che da me non avrebbe avuto nemmeno un soldo – dovevo ancora pagare i lavori sull’auto che aveva appena terminato – finché non avrebbe sostituito la mia autoradio nuova con una equivalente a proprie spese. Per quel che mi riguardava, gliela avevo data funzionante e lui l’aveva resa inutilizzabile.
Ha obbedito.
Io, una volta ottenuto il giusto risarcimento, non sono mai più tornato in quella officina. L’autoradio che mi ha dovuto ricomprare, quando ho cambiato macchina, quasi tre anni fa, è passata sulla nuova auto senza problemi.
E probabilmente funziona ancora. Non posso esserne certo perché qualcuno me l’ha portata via dopo aver sfondato il finestrino poche settimane fa.
Per inciso, va detto che quella che secondo il meccanico idiota era “rotta”, una volta riparati i cavi con un nuovo connettore, ha ripreso a funzionare senza alcun difetto.
***
Un paio di settimane fa, una sera di venderdì, mi è arrivata una richiesta d’intervento tecnico da Torino per il lunedì successivo. Non avevo alcuna intenzione di farmi seicento chilometri tra andata e ritorno senza autoradio. Il giorno dopo sono andato ad acquistarne una. Tornato a casa, ho collegato i cavi e l’ho accesa. Tutto bene, benissimo, funziona. L’unico problema era la scatolina del fusibile attaccata dietro la radio che non mi permetteva di spingerla fino in fondo nella sua sede.
Era buio, ero affamato, ho scollegato di nuovo tutto e ho rimandato al giorno dopo.
Domenica scendo di casa, entro in macchina, ricollego tutto e sistemo anche la posizione ricavandone una sudata epica. Accendo e… niente. Non funziona. Ci lavoro altri tre quarti d’ora per capire cosa sia andato storto (ieri funzionava), ma nulla. Il led intermittente che si trova dietro il frontalino estraibile lampeggia. Quindi il collegamento è corretto. Ma la radio non si accende.
Devo risolvere.
Lunedì chiamo Torino, dico che non posso andare e rimando a martedì. Vado da un elettrauto. È il fusibile, quello nella scatolina, è bruciato. Un fusibile in vetro da 1 Ampère. Bene, ho pensato, basta sostituirlo…
Cinque ore dopo avevo cercato in tutta la città trovando fusibili simili, da 2 a 40 Ampère, non quello che serviva a me. Erano le sette di sera e sarei dovuto partire l’indomani. A mali estremi…
Ho comprato un’altra autoradio, senza fusibile, e l’ho montata.
Qualche giorno dopo ho trovato il fottuto fusibile e adesso ho due autoradio.


A me 🙂 però prima devo prendere la patente e comprare l’auto 😉
Epperó, quando ti impunti, ti impunti eh?!
che sfortuna (divertente)…! proprio curioso…
ne hai tre se non ho fatto male il conto. non hai anche riparato la prima che l’omino unto aveva rotto?
io ho una bici, che dici? alla dinamo si può collegare? 🙂
Lucia: aritmeticamente hai ragione, ma quella riparata passò a mia sorella che aveva appena acquistato la sua prima auto.
Per quanto riguarda la bici… meglio un piccolo lettore mp3. Senza dinamo. 😉
peccato, avevo già messo un trasformatore della centrale nucleare di thionville per ascoltare haendel a tutto volume mentre facevo la salita della route d’esch! 🙂