Dopo la chiacchierata con Laura mi sembrava di non aver più nulla da dire. Come quando prepari un esame per tanto tempo e subito dopo averlo dato ti senti svuotato. Perfino alle prove, giovedì, ero apatico.
Ero distante da tutti e da tutto quello che avveniva in sala. Un estraneo. Pensavo che da un momento all’altro mi sarei alzato dalla sedia su cui giacevo, mi sarei diretto verso la porta, l’avrei aperta per poi sparire.
Per fortuna sono restato. Ho parlato un po’ con Veronica. Lei voleva raccontarmi qualcosa di lei e Andrea. Io ho ricambiato con la storia tra me e Serena. Mi ha fatto piacere.
Laura, invece, ho visto che ha parlato con Massimo. Sembra abbia accettato di restare, “se non avrà altri problemi” con me. Quando Laura me l’ha detto, ne è nata una discussione. Non sono certo io a creare “problemi” con Massimo. Ho provato per un anno a cercare un dialogo con lui senza trovare alcuna disponibilità. Non intendo fare altri sforzi. Per quel che mi riguarda, se vuole restare, resti, ma senza dettare condizioni, altrimenti può andarsene subito. È una di quelle persone che credono di non poter sbagliare. Discutere con lui è tempo perso.
Ho il sacrosanto diritto di perdere la pazienza, finalmente. Non devo essere io a evitare: se ci tiene a non avere problemi, stia attento a non crearne. Io non sono più disposto a sopportare il suo modo di fare.
Ho chiuso la telefonata con Laura in modo brusco. Non volevo litigare con lei, ma nemmeno passare per stupido. Non posso accettare che si cambino i fatti per andare incontro alle fissazioni di un coglione. Per me sarà già difficile aver a che fare con una persona così: i suoi diktat può infilarseli dove gli piace di più.
Le ho detto che casomai ne avremmo parlato a voce. Adesso no.
***
Domenica pomeriggio sono passato da Andrea. Tra le altre cose, a un certo punto mi ha chiesto “che dobbiamo discutere stasera?”
È venuto fuori che Paolino ha convocato una riunione con tutti gli attori per parlare dei problemi nel gruppo. Ha chiamato tutti, tranne me e Laura. Quando l’ho chiamato gli ho detto che avrebbe dovuto avvisarci. Per quanto fossero buone le intenzioni, farlo di nascosto avrebbe potuto creare una casino ancora più grave.
Ero troppo incazzato per farlo subito, così ho atteso lunedì per parlarne con Laura. Lei si è incazzata perfino più di me ad essere stata esclusa dalla sua stessa compagnia. Tra me l’ho mandata a fare in culo: è lo stesso trattamente che lei stessa ha riservato a me.
Per parlare del risultato di questa riunione clandestina parleremo insieme.
La sensazione è che il gruppo sia al capolinea. Nemmeno il Secco sembra molto convinto di restare, in queste condizioni. Io penso che era prevedibile, quando si gestisce un gruppo di persone come fa Laura: senza alcuna umanità.
Orrenda soddisfazione di aver avuto ragione.


…….finalmente…. 🙂
Continuando un post e un commento apparsi sul mio blog: che piacere incontrare un altro appassionato di Clark Ashton Smith, immeritatamente mezzo sconosciuto (almeno in Italia). Eppure ha una vena macabra che per certi versi lo rende superiore agli altri due grandi di quegli anni, Lovecraft e Howard. Beh, teniamoci in contatto. E quando saremo almeno in tre, fondiamo un fan club.
In due anche il buio più nero fa meno paura!