Le prove cominciano a dare qualche frutto, però manca meno di un mese allo spettacolo e ancora non basta.
Verso mezzanotte, andati via gli altri, Laura e io ci siamo fermati con Paolino il Secco per dargli modo di spiegare la sua riunione “clandestina” di domenica. Pare che dei presunti problemi di cui avrebbe discusso con gli altri, nessuno di loro abbia voglia di parlare apertamente. Dice che sono questioni di scarsa o nessuna importanza.
Eppure, se è stato necessario riunirsi di nascosto, qualche motivo ci deve essere. Abbiamo chiuso la discussione velocemente senza avere la minima idea di cosa sia successo o cosa stia accadendo.
Sono rimasto poi a parlare da solo con Laura molto a lungo. Di impegni teatrali, di interessi in comune, di amicizia e di noi. Non aveva mai parlato con me di sentimenti. Non in questo modo. Ci siamo lasciati alle due, con la sensazione di aver finalmente condiviso qualcosa. Le ho chiuso la portiera, lei ha sorriso. Semplice, naturale intimità di un gesto.
Come succedeva prima, guidiamo verso casa, lei davanti e io al seguito, fino all’incrocio. Lì, uno sguardo veloce, ciao con le labbra e prendiamo strade diverse. Fine della giornata.

