poemetto in sei movimenti – 5
La Musica
I
E ride l’incosciente
a tempo perso.
Non gl’importa dei reumi
ascolta gli odori del mare
ed il sapore nelle mani.
Accarezzammo Sara
e gli uccellini che suonavano
come adesso.
La pace non ha nome
così come da lontano
non si sente il mare
però un’eco flebile di sciabordio
alza la testa alla speranza.
Poi s’avvicina a piedi scalzi
una musica sottile
e ruba un istante all’anima.
Uccelli con la camicia,
interrotta la nenia
chiedono dove mai tu sia stato
cent’anni da solo.
II
Senza tempo
raccoglievo in strada
passando per vicoli
tra avverse condizioni
una musica
parole
suoni da interpretare
come facce non sveglie
di scogli, pesci, piovre
o sbagli
per scacciare un tormento.
Sbadigli
musica senza fondo
in fondo a pozzi muti
di parole/suoni:
così fosco è il baratro
tra chi fugge
e chi soffre sul serio.
III
Senti il vento?
Ti guardo e rassomigli
ad una musica sottile
per quanto poi potrà durare.
Attesa siede sulla soglia
non parla
si veste in nero
canta sommessa.
Sei una musica flebile
sottile
che non dura molto
e poi muore
nella memoria e nell’aria.
Chiudo gli occhi e sei un muro
così ferma
intrappolata infine
nelle mie palpebre posate.
Canzoni sommesse
discorsi inutili; eppure
ho così tanto da dire
che non bastano le parole.
Ascolta il vento.
