figura sfocata di donna

Bruciante, ma normale

Avevamo parlato di vedere insieme alcuni spettacoli estivi. Uno era questo.

“Pensi di andare a vederlo, stasera?”
Laura ha fatto una pausa, poi ha risposto che
“Non lo so… Non ho fatto progr… Se vado, decido all’ultimo momento.”

Non sono nato ieri: “decido all’ultimo momento” è la classica scusa per evitarti. Le rispondo quasi automaticamente: “Va bene, ho capito, nel caso fammi un fischio.”

Chissenefrega, ho pensato, poi. Non ci vado. Vuole andarci da sola? Ci vada. Io andrò domani. Magari lo di co a Serena e vado con lei. Ho preso il volantino per vedere le date e gli orari delle repliche. Merda, stasera è l’ultima. Che faccio? Ci vado lo stesso? Aspetto che Lei mi faccia sapere? E già, quella non mi fa sapere e io me la prendo nel… Fanculo, ci vado per i cazzi miei.

Ho avuto più di qualche difficoltà per trovare il posto, il chiostro interno di una vecchia chiesa, incuneato com’è tra i vicoli del centro storico. Non ero mai stato da queste parti. Ho girato un pò a vuoto, mancando la traversa giusta più di una volta.

Giunto finalmente all’ingresso, quando ormai disperavo di fare in tempo, mi sono ricordato di Laura che non mi ha detto niente. Ero quasi certo che fosse tra il pubblico. La vigliaccata mi bruciava, ma curiosamente mi sembrava tutto nella natura delle cose. Normale.
Prima d’entrare non ho resistito e ho composto il suo numero di telefono. Spento. Sarà già entrata.

Infatti era seduta in prima fila, a chiacchierare con una sua amica. Io mi sono seduto quasi in fondo, come mi piace fare. Lo spettacolo è iniziato quasi subito.

Non avevo intenzione di farmi vedere, se non “per caso” a fine spettacolo. Durante l’intervallo tutti si sono alzati. Laura è rimasta quasi sola lì davanti. La vedo prendere il telefono. L’immagino vedere la mia chiamata. Mi alzo e faccio un passo. Lei si volta e descrive un ampio “Oh!” con le labbra. Non le ho mai più visto una espressione così falsa. Sapeva di vedermi lì. Che stronza.

“Ho appena visto la chiamata… scuuuusa, mi sono dimenticaaaata di mandarti un messaggio… sono proprio imbecille”. Ho accennato di sì prima di contestualizzare quel gesto.

Mi ha invitato a sedermi vicino. Ho accettato e abbiamo commentato scenografie e recitazione. Poi Ercole ha affrontato la Morte, strappandole Alcesti e riconsegnandola al marito Admeto.

Alla fine era quasi mezzanotte, avevo sonno. Abbiamo fatto un pezzo di strada insieme, poi saluti e a domani. L’ho detestata.

Nella stessa serie<< Pochi ma buoniLa passione del fondista >>

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