Un anno fa, dopo una notte insonne, in una mattinata calda, dentro un ufficio deserto, sotto un ventilatore a soffitto, durante una pausa dal lavoro che avrei lasciato entro pochi mesi, diventai blogger. Qui non faccio alcun “bilancio” del primo anno e non scriverò il solito lamentoso “tantecosesonoaccadute”. Le cose sono accadute davvero, ma io sono ancora qua e sto meglio di prima.
Oggi pubblico il testo di una canzone. Se l’avessi scritta io, sarebbe il mio manifesto civile e politico. È una canzone di John Lennon. Proprio ieri sera ho visto al cinema “U.S.A. vs. John Lennon” e per coincidenza proprio ieri è arrivato il pacchetto di Amazon con i due libri di racconti di Lennon. Con questo, non concludo il primo anno di VirQuam: inizio il secondo.
***
As soon as your born they make you feel small,
By giving you no time instead of it all,
Till the pain is so big you feel nothing at all,
A working class hero is something to be,
A working class hero is something to be.
They hurt you at home and they hit you at school,
They hate you if you’re clever and they despise a fool,
Till you’re so fucking crazy you can’t follow their rules,
A working class hero is something to be,
A working class hero is something to be.
Then they’ve tortured and scared you for twenty odd years,
Then they expect you to pick a career,
When you can’t really function you’re so full of fear,
A working class hero is something to be,
A working class hero is something to be.
Keep you doped with religion and sex and TV,
And you think you’re so clever and classless and free,
But you’re still fucking peasents as far as I can see,
A working class hero is something to be,
A working class hero is something to be.
There’s room at the top they are telling you still,
But first you must learn how to smile as you kill,
If you want to be like the folks on the hill,
A working class hero is something to be.
A working class hero is something to be.
If you want to be a hero well just follow me,
If you want to be a hero well just follow me. ”


bella canzone davvero…il grande John sapeva il fatto suo!!!!!! ciao!
Leggo le prime righe del tuo post e mi colpisce un sacco l’idea del fatto che ti sei (sentito) disincarnato per entrare nel blog. Perché in effetti è un po’ così, io l’ho provato anni fa con le chat, poi ho smesso, ma c’è un momento in cui si è talmente concentrati in questa realtà che quasi ci si dimentica di quello che resta fuori, dell’identità fisica. Ora per me quel tempo è passato e il blog è stato ed è un avvicinamento lento, anche perché forse annuso un po’ il rischio di ricadere in quella “scimmia”!
W John Lennon
Elena:
Quando ho aperto il blog e scritto e pubblicato il primo post (il tutto in meno di dieci minuti), cercavo uno spazio che in qualche modo fosse ‘altrove’.
C’era una valvola cui dare sfogo. Il diario pubblico è stato soprattutto questo. Poi nemmeno questo è bastato ed ho cercato (e trovato) altre vie d’espressione.
Non ho dimenticato chi sono, non mi sono perso nella virtualità, ma se avessi potuto, allora, l’avrei fatto.
Ormai la scrittura del blog fa parte delle mie attività normali. Ma ancora di più la lettura dei ‘vicini’, le discussioni tra commentatori…
Magari scrivo un post su tutto ciò. Grazie per lo stimolo interessante: nemmeno io avevo colto del tutto l senso della mia stessa frase (ah, se rileggessi, qualche volta)
Hai urtato gli scogli ed hai riportato a riva qualche frammento di conchiglia vuota,ma come sei romantico mmm.. sembri il tenero Giacomo, peccato quelle due cazzate su quel tossico di Lennon, ma su su una cosa però stavolta ammetto che devo darti ragione: quando affermi che se c’è un fondo tu lo hai raggiunto,è vero hai proprio toccato il fondo, peccato che non ne sei ancora del tutto consapevole, a casa della tua banalissima quanto patetica ignoranza.e adesso addio tenero Giacomo , adieu, poiché non ho tempo per rivisitare il tuo blog poter leggere la replica di una tua eventuale einutile risposta.
Caz..spiterina! Fasciofrancesco sta promettendo bene! Era quello che mi aspettavo, ma soprattutto ne avevamo bisogno. Anche a lui un bel: VAI CHE NON SEI NESSUNO DI NOI!!!
Adesso sappiamo che Francesco non conosce la musica. Nemmeno quella.
Addio, ciccio, non mancherai a nessuno. Non cancello gli insulti gratuiti: sono troppo banali, e le insinuazioni troppo basse per raggiungermi.
Spero che questo simpaticone usi il suo tempo per leggere, leggere, leggere. Può solo migliorare…
cOME SI FA A PARTECIPARE AL NUOVO SITO?
Ciao Niki
Il primo passo è iscriversi (link ‘register’ sulla colonna di sinistra), per ottenere una password ed accedere all’area amministrativa.
Poi, via e-mail, si può chiedere lo status di ‘autore’ per poter scrivere e pubblicare articoli.
Nella pagina ‘Informazioni’, entro pochi minuti, ci saranno le indicazioni per contattare i responsabili.
No, non cancellare gli insulti! Capirai che insulti? C’è da buttarsi per terra e sporcarsi tutti dalla rabbia.
Ma poi scusa, se li cancelli noi di che ridiamo?
Non ci resterebbe che andare nella tana del genio, lasciare uno sghignazzo e via!
Perché.. “la disezione zapaterista non paga”, ma la sezione bushesca sì eh!
Sono sotto tiro? Che bello!
(Io l’amo l’ho buttato, chissa se…)