Nella mia stanza in affitto non ho una connessione internet disponibile e stabile. Per provare l’upgrade automatico di Ubuntu ho portato il laptop a casa dei miei. Avviare l’aggiornamento è stato facile come fare click sul bottone.
La prima fase è consistita nel download dal repository di tutti i pacchetti software necessari. Ci sono volute oltre sei ore per scaricare i quasi 1,5 GB di dati.
In realtà, dopo due ore ho fermato il processo. Ho pensato ai grossi problemi avuti ad aprile quando ho aggiornato il sistema e i driver grafici Nvidia hanno fatto casino. Allora ho deciso di disinstallarli prima dell’upgrade. L’ho fatto, ma dimenticando di disabilitare gli effetti grafici 3D prima di riavviare. E ovviamente l’ambiente grafico non finzionava più.
Allora ho disinstallato da console i pacchetti compiz-core, in modo che non dessero fastidio. Ho controllato il file di configurazione di Xorg, per sicurezza, e ho riavviato la macchina. Gnome è ripartito senza problemi. In ogni caso, per ripulire la situazione ho reinstallato il meta-pacchetto ubuntu-desktop in modo da avere un ambiente completo prima di rilanciare la procedura di aggiornamento automatico.
Mentre il download procedeva, sono andato a letto.
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Mi sono svegliato alle quattro e venti del mattino.
Il download era già terminato ed era partita la fase di installazione e configurazione dei singoli pacchetti scaricati. Vado a bere un bicchiere d’acqua e sento che la ventola comincia a girare molto forte, come quando il computer si sta surriscaldando. Torno in camera nel momento esatto in cui il portatile si spegne e tace.
Sussurro “no!” e soffoco imprecazioni creative. Riaccendo il computer. Un sistema operativo aggiornato a metà può essere un incubo intrattabile. Peggio, un hard disk che si ferma all’improvviso, mentre scrive, può corrompere il file system. Mi aspetto il peggio, ma il peggio non accade. Il sistema operativo si riavvia correttamente.
Il gestore grafico dei pacchetti Synaptic non funziona, ma l’errore è un lock sul database dei pacchetti ed è assolutamente ovvio, visto cosa è successo. Per risolvere, apro un terminale e lancio il compando di autoclean di apt.
Ripulita la situazione, Synaptic può avviarsi senza problemi. Il funzionamento però è bloccato perché trova installato del software non ancora configurato che non riesce ad autenticare.
In sostanza, il sistema non è più quello vecchio, ma non è neppure quello nuovo perché l’aggiornamento non è terminato.
Torno al terminale e lancio il comando di dist-upgrade manualmente. L’avanzamento di versione di Ubuntu riprende dal punto in cui si era interrotto. Dopo meno di due ore il processo è completato.
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Al riavvio del sistema, sembra tutto a posto. Guardo se ci sono driver proprietari – “restricted” – proposti da Synaptic. Ecco quello della scheda grafica. C’è anche quello del modem 56k integrato nel portatile. Li installo entrambi e riavvio.
Il driver Nvidia sul mio portatile Toshiba Qosmio F10 122 non funziona. Nessuna sorpresa, succede quasi sempre. Tuttavia, di solito questo problema si manifesta con lo schermo nero dopo la schermata di login; invece adesso l’errore è gestito: appare una finestra di selezione che mi permette di scegliere un driver differente, disabilitando quello non funzionante. Scelgo il driver open source, che funziona ma non ha l’acelerazione 3D.
Sono le sei e mezzo del mattino. Ho ancora sonno e torno a dormire. Soddisfatto.


ciao, ci sarà l’aggiornamento della domenica?? 😉
forse 😉