figura sfocata di donna

Per tutt’altri motivi

Un rettangolino di cioccolato, cacao al 100% aromatizzato con peperoncino. Si gusta con un sorso di vino Marsala secco. Poi, prima di dormire, una tazza di tè. L’autunno si è annunciato freddo e avere qualcosa di caldo dentro aiuta ad affrontarlo.

Freddo, questo autunno. Sembra volersi prendere la rivincita sull’anno senza inverno. Freddo è anche il senso di questi giorni, in cui ti manca qualcuno da chiamare per parlare del tempo e del freddo o per stare in silenzio insieme.
È passato, e non vorrei mai tornare indietro. Non ci sono rimpianti: ho fatto quello che dovevo. Dispiace per come siano finite le cose, ma se tornassi indietro rifarei le stesse scelte. Qualcuno ha mentito e non sono stato io.

Qualche settimana fa è arrivato un messaggio di Paolino il Secco. È il primo contatto dopo quasi un anno. Diceva: “domani sono in città” e mi chiedeva di vederci per una prolunga che era rimasta nella mia automobile dopo l’ultimo spettacolo.
Lui abita venti chilometri fuori città, non ventimila. Per undici mesi mantieni un assoluto silenzio e pretendi che io sia pronto e disponibile perché mi mandi un messaggio? Nemmeno una stracazzo di telefonata? E per di più mi dici che vieni in città per qualche altro motivo?

Vaffanculo.
Non ho risposto. Non ho voglia di vedere lui né altri ipocriti. Provo una sensazione di schifo per queste persone e anche un retrogusto di orgoglio per non essere come loro.

Nella stessa serie<< Più posto per gli altri

8 commenti su “Per tutt’altri motivi”

  1. Mmh, forse io lo vedrei tanto per sentire come mai è sparito per tutto questo tempo… magari avrà avuto “le sue rogne”. Proprio ieri ho mandato un sms ad una persona… non la sento da mesi, l’avevo chiamata a luglio ma per ben 2 volte ho parlato con sua madre perchè lei non c’era… non mi ha ancora richiamato e non ha ancora risposto… mah… Alla prossima.
    ps = domani leggo anche l’altro post. Questa sera è tardissimo… i 12 minuti sono passati da un pò e devo ancora fare tutto… Notte.

  2. A me è capitato di comportarmi male, malissimo, con una delle mie amiche più care. Così nel 1991 troncammo i rapporti e non ci vedemmo più. Ma il torto che le avevo fatto mi rodeva dentro e mi tormentava un’idea: che lei potesse trarre la conclusione “al mondo non ci si deve fidare di nessuno”
    E allora, nel 2000, con tutta umiltà e chiedendole perdono, mi sono riavvicinato a lei, incrociata per caso a un concerto di Ligabue. Da allora siamo di nuovo amici. Come (e forse ancor più di) prima.

  3. molto toccante. parto dal primo paragrafo. quanto vi invidio…l’anno scorso qui a Tehran in questi giorni nevicava. quest’anno invece neanche la pioggia. mi sento un po’ stressata, spavantata…allarme siccita’!
    ti invidio un po’ perche’ almeno hai vicino a te gli amici fedeli e sinceri. io guardo intorno a me e non trovo neanche una persona degna di ascoltare le mie sfoghe (salvo i genitori ovviamente). sul te’ devo dirti che aiuta, pero’ potresti soffrire dall’insonnia, parola di un professionista che beve almeno 4,5 bicchieroni di te’ al giorno.
    ed io ritornerei in tempo per rivivere le mie amicizie con gli amici che oggi vivono moooooolto lontano da me:((

  4. Luciano: stessa cosa mi accadde anni fa; un incontro casuale ha chiuso ogni possibile strascico. Ne raccontai qui .
    Nazanin: Il caffè mi tiene sveglio, ma con il tè non ho mai riscontrato conseguenze del genere: mi limito ad una sola tazza.

  5. “Oggi, dopo un anno, gli amici veri sono sempre vicini. Anche più di prima. E’ questa una ricchezza che non si può comprare né rubare”

    e io penso, leggendoti, che i tuoi amici siano dei privilegiati a poterti frequentare

  6. ‘Io sono quel che sono per mezzo degli altri’, non è una citazione da qualche opera filosofica. E’ il senso di una parola africana, ubuntu, che vuol dire ‘umanità per mezzo degli altri’. Un concetto che nelle lingue europee nemmeno esiste.
    Ecco, io sono quel che sono in quanto gli altri esistono. Se sono fortunato ad avere ottimi amici, in parte ne ho il merito, ma se me lo merito è grazie a loro.

  7. Sull’ubuntu sto riflettendo: è un concetto bellissimo.
    Letto il post ma anche tutto il bloggo e ho deciso (molto democraticamente) che se avete avuto una sensazione di familiarità col puntogi è perchè siete uno l’alter ego dell’altro…
    E quindi aspetto di leggerti con impazienza 🙂

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