È una sfida impegnativa, ma questo lo sapevamo già.
In due sere di prove abbiamo impostato buona parte dello spettacolo. Manca ovviamente la memoria del testo, ma anche da quel punto di vista facciamo sensibili progressi. Non abbiamo ancora la certezza della data per il debutto. Colpa del solito assessore che se ne va al mare invece che lavorare. Comunque sarà più o meno tra tre settimane.
Io ho imposto una pausa ai pensieri. Ho bisogno di tregua. Se ti stanchi abbastanza, tutti i pensieri diventano muti. Il problema è che ti fai una dormita e quando ti svegli sono tornati ad aspettarti.
Durante queste serate di prove, quando non toccava a me osservavo Laura. Lei lo sa: le donne lo notano sempre. Ma quello che non può sapere è che osservavo il suo modo di dirigere le prove e definire la regia.
Laura stava dando indicazioni al Secco e a Virginia. Guardandola, ho seguito un pensiero che non ricordo quale fosse. Ricordo solo che l’ho immaginata da vecchia. Mentre avevo questa immagine in testa, lei ha alzato la testa dal copione e mi ha guardato. Ho abbassato gli occhi con un feroce senso di colpa.
Fra poco proveremo una scena in cui Laura dovrà abbracciarmi dicendomi, in una parodia di somandicismo fatale: “Mi sembra d’impazzire senza di te! Quanto ancora dovrò aspettare?”. Ci metterò del sentimento, suppongo.


Un mio insegnante una volta mi ha detto:”Tutto quello che non e’ teatro deve rimanere fuori dal palcoscenico”. Ma se la verita’ dei sentimenti e delle azioni da recitare deve essere trovata dentro di noi, deve pur esserci qualche eccezione. Cosi non ci saranno parole piu’ vere di quelle che reciterai con lei.
in bocca al lupo per questa sera … ma forse, vista l’ora, avrai già detto quelle parole
ps: è la prima volta che scrivo sul tuo blog, ma lo leggo spesso
ti ho messo tra i preferiti
Cercherò d’esserne degno…
non dubito!