figura sfocata di donna

La fine di settembre

Sabato trenta settembre. Finisce il mese e io sono esausto.
Paolino il Secco, che non rispondeva al telefono da due giorni, mi scrive che non stava tanto bene e ha tenuto il telefono spento. Adesso anche lui comincia a mentire.

Non provo nemmeno a filtrare le mie parole. Gli dico quel che penso di tutta questa situazione assurda. A Laura, evidentemente non frega niente che io ci sia o meno alle prove, visto che non s’è fatta sentire.  Se pensasse di andare in vacanza e degnarsi di darmi una qualche spiegazione solo fra due settimane, allora potrei aver già preso un’altra strada.
“Vuol dire che lasci?” Mi ha chiesto il Secco. Gli ho detto che non lo so. La telefonata si è chiusa così.

Non m’importa un accidente, adesso, di pensare alla compagnia e agli spettacoli. Quella stronza ha fatto a pezzi un’amicizia per non voler ammettere a sé stessa di aver sbagliato. Come posso pensare di recitare ancora con una persona simile?

Paolino il Secco è un altro soggetto. Non si capisce se è tonto o semplicemente non gli frega un cazzo degli altri. Ha la vivacità di un carciofo.

***

Il sabato sera lo passo in un locale dove lavora un amico come DJ. Mi ha invitato a festeggiare il suo compleanno in compagnia. Ha offerto torta e spumante dopo mezzanotte. Non resto a lungo, però. Non ho voglia.

Mi sveglio tardi, domenica.  Passo la giornata tra letto e computer. Scrivo un sacco, ma non concludo niente. Laura non si fa sentire. Organizzo gli impegni della settimana prossima come se fossi già fuori dalla compagnia.

Nella stessa serie<< Il buffone è assenteCosa c’è che non va? >>

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