figura sfocata di donna

Buona casa, festeggiato!

Dalle otto in poi, ha detto. Io mi presento qualche minuto dopo le otto e trenta e non c’è quasi nessuno. Il padrone di casa e la sua compagna stanno ancora a preparare roba. Chiacchieriamo in cucina. Si accorge che sto scazzato, ma per sicurezza glielo dico.

Un paio di mesi fa mi ha mandato il manoscritto del suo romanzo e adesso vuole sapere cosa ne penso. Cazzo.
Cerco di addolcire le frasi, mentre gli spiego che deve sicuramente rileggere e riscrivere. Lui sostiene che la prima stesura deve essere quella definitiva. È imbarazzante. Lui e pure il romanzo, o presunto tale.

Una ragazza col mio stesso nome (ultimamente se ne trovano spesso) mi chiede se ho già bevuto l’aperitivo. Io, col grado alcolico già in zona Uefa dico no. Lei mi prepara un cocktail e mi porge il bicchiere indicandomi il secchio del ghiaccio. Ringrazio e le guardo i seni.

Arrivano altri ospiti. Molte ragazze, mediamente molto più giovani di me. La serata mi piace. È tranquillamente animata, senza eccessi. Si può perfino parlare. Come al solito, dimentico immediatamente tutti i nomi. D’altra parte, non pretendo che ricordino il mio. Adocchio una delle ragazze e giochiamo un pò con lo sguardo, da lontano. Poi arriva Roberta con il nostro regalo.

Arriva con la divisa da lavoro, ma penso che vada benissimo così. Il fascino della divisa.
Ormai è pieno di gente. Ci sono amici che non vedevo da tempo e facciamo subito capannello, altri invece li conosco appena.

Durante il brindisi la ragazza degli sguardi si è trovata improvvisamente vicina a me per il cincin. Io bevo e appoggio il bicchiere. Quando mi giro, lei mi chiede dove sia il mio vino. Simulo tristezza e dico che è finito. Lei mi offre di bere dal suo. Comincia a far caldo.

La ragazza del calice è andata via prima dell’una. In effetti sono andate via praticamente tutte insieme. Tra quelli che restano s’è avanzata la proposta “andiamo a ballare!” Ho pensato “vacci tu.”

Certo, se fosse rimasta la ragazza del calice… Ma come cazzo si chiamava? Boh.
Lascio la festa con Roberta e ci accompagnamo alla macchina.

Nella stessa serie<< Dormire, forse sognareLe ore notturne… – parte I >>

2 commenti su “Buona casa, festeggiato!”

  1. Nessuna finzione letteraria. Semplicemente mi sono detto dopo parliamo e se è il caso… ed invece sono rimasto tutta la sera a rinverdire comuni ricordi con vecchi amici ed alla fine non è rimasto che salutarla e vederla andar via dal balcone. Non è un dramma: ricordo il nome, e potrei chiedere a R.: sono colleghe di lavoro.

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