Condizioni Avverse, Dolci Finzioni – IV

poemetto in sei movimenti – 4

Lo Strappo

I

Con forza
strapperai la radice e soffrirai.

Soffri:
al mercato si compravende
la tua inquietudine
e vale più la libertà
di una generica liberazione.

Ho spezzato la bussola
sopra una pietra miliare:
di qua, di là
al nord, al sud, è uguale.

Se non sanguini i piedi
cercando acqua
non capirai il prezzo
insopportabile della sete.

Ma tu hai spezzato,
sapendolo,
una tazza di fiele
spargendo intorno il contenuto
nel caldo opprimente di stasera
e sai
che mai più potrai consultare
orologi per partire
contentezza grigia di apparire
e male, molto male farai
amando.

II

Con forza
prenderai quel che ti serve
e senza nulla in cambio
butterai via il resto.

Non uccidere la settimana
se non capisci:
dimmelo
ma senza fingere
perché nulla è perfetto
né perduto.

Seguirai il ladro di tetto in tetto
in senso orario:
ti ho sentita sussurrare
che con il passato
inscatolavi la coscienza
in un orologio rotto.

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