Mi chiamo Virginio, faccio l’attore e l’autore. Quattro anni fa sono entrato nella compagnia teatrale di Laura quando non lo era ancora. I soci fondatori erano tre, all’inizio. Di quei tre, due sono andati via dopo poco tempo e lei, rimasta sola, mi ha chiesto aiuto. Abbiamo praticamente ricominciato da zero. Insieme abbiamo scritto lo spettacolo e poi scelto gli attori…
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Non capisci cosa sia una sensazione finché non l’assaggi di persona.
Appena finite le prove, siamo andati al pub. Era uno di quei locali finto-irlandese coi tavoli in legno grezzo, massiccio.
La birra aveva già cominciato a sciogliere la lingua di Paolino, detto il Secco, che non regge granché l’alcol. Ha detto una cosa divertente. Laura s’è messa a ridere. Tornando a casa, più tardi, ho ripensato a quella risata. Un pensiero un po’ così. Ma è durato un attimo.
All’improvviso vedo un oggetto chiaro illuminato dai fari proprio davanti all’auto. M’ha preso una scarica di terrore puro, in cui ho stretto le mani forte sul volante per tenerlo fermo. Avevo la chiara consapevolezza di non avere il tempo di sterzare.
Il coso, delle dimensioni di un grosso cane, si è spostato verso il centro della strada come un fantasma. Ci sono passato sopra con le ruote di sinistra. Era un pezzo di plastica da imballaggi. Merda, che spavento.
Cerco di riconquistare la calma, ma ci vorrà qualche minuto. Le mani allentano la stretta, tremano. Le emozioni forti di stasera, sono diventate due.


Dieci anni fa, all’improvviso https://t.co/WNBCgCAAUv https://t.co/arPQzHL95T