angolo superiore sinistro di patente europea UK

Distrazione patentata

Regolati i conti con lo stronzo, con l’assegno in tasca sono andato a versarlo in banca. Avevo voglia di fare un giro in libreria per trovare qualcosa da leggere. Ho scelto un librone di milleduecento pagine che parla di fisica.

Avevo promesso a Chiara che avrei letto il primo romanzo della serie Harry Potter, ma non me la sono sentita. Magari un’altra volta. A lei piace così tanto che l’ultimo libro l’ha preso in inglese perché non voleva aspettare l’edizione italiana.

Mi sono regalato anche qualche DVD. Un cofanetto con due episodi extra della serie “Ai confini della Realtà”, definiti “Tesori Perduti” nel sottotitolo. E ho preso pure la collezione dei corti di Mr. Bean, che costava poco.
Arrivato alla cassa, appoggio libro e dischi e porto la mano alla tasca posteriore per prendere il bancomat. Mi accorgo che in tasca manca la patente. Cazzo. Ho continuato a cercare nelle altre tasche. Anche mentre digitavo il codice della carta per pagare, con la mano libera frugavo ovunque pensando “deve esserci, da qualche parte ci deve essere”, ma nulla.

L’avrò lasciata in banca? Esco dal negozio già accaldato e cammino rapidamente. Immagino già i casini per denunciare lo smarrimento della patente e le procedure per rifarla. Passano dieci minuti lunghissimi, arrivo in agenzia con la schiena umida e trovo coda a tutti sportelli. Vedo un’impiegata in un ufficio e chiedo a lei.

“Credo di aver lasciato qui un documen…”
“Patente?”
“…Si…”
“Nome?”

Le dico il mio nome, lei si alza, sparisce dietro una porta. Mi è parso di aspettare un’eternità. Ho immaginato un deposito di centinaia di documenti smarriti in attesa di un proprietario. Per qualche motivo li ho immaginati suddivisi per tipologia, qui le carte di identità, qui le patenti, qui i passapo…

“Ecco qui, è questa?”
Era questa. L’afferro. Ringrazio. Vado a casa toccandomi il cu… la tasca.

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