figura sfocata di donna

Il buffone è assente

Stasera non ci vado, alle prove.
Non sono dell’umore per partecipare a quel festival di deficienti. È la prima volta che mi assento da parecchi anni. L’ultima volta avevo febbre alta e mi era sparita la voce. Stavolta sto bene, ma sono assai incazzato.

È successo che ieri ho sentito Virginia perché quando siamo stati da lei il suo compagno mi aveva chiesto una consulenza e sono pronto a dargli le informazioni che gli servono. Lei mi ha parlato dello spettacolo che faremo a novembre, nel paesino dove abita il Secco.
Io non ne sapevo una beata minchia.

Ricapitolando, tutti sono perfettamente informati, fino all’ultimo arrivato, tranne me. Con Laura ho parlato pochi giorni fa per questioni di fatturazione, ma lei non ha ritenuto necessario avvisarmi. Io che ho fatto nascere e crescere la compagnia da zero, sono l’ultimo coglione a esserne informato. Quella stronza ha chiesto perfino al tecnico se fosse disponibile per quella data, ma non ha detto niente a me.
È così certa che io sia a disposizione sempre e comunque da credere di poter essere trattato in questo modo?
Ho chiamato immediatamente il Secco per avere conferma, poi gli rovescio addosso la mia incazzatura.

Stamattina è un pensiero fisso. È una feroce sensazione di essere stato offeso e umiliato nel modo peggiore, in quello che più amo fare, dalla persona di cui avrei dovuto fidarmi.

E stasera non ho voglia di vedere la stronza né quegli altri lavativi.
“Nessuno mi ha mai fatto questi problemi”, ha detto Laura l’ultima volta che ho provato a chiedere spiegazioni. E allora che si fotta lei e tutti gli altri che “non fanno problemi”.

Però io non sono un buffone.
Stamattina mi ha scritto un messaggio per ricordarmi di portarle le fatture per la contabilità. Dice che mi rimborsa di tutte le spese anticipate. Ho anche un assegno e il video montato dello spettacolo cui ho lavorato per tre giorni.
Ma stasera non ci vado. Ci sono stato per lei e per tutti gli altri, sempre. Adesso sono stufo marcio. Se vuole i documenti, li venga a prendere.

Stavolta sono io che voglio aspettare “un momento più opportuno”.

Nella stessa serie<< Non è un rubinettoLa fine di settembre >>

7 commenti su “Il buffone è assente”

  1. quello che non dovrebbe mai accadere è che i sentimenti privati entrino in teatro. Ma quando nascono in teatro? hai bisogno di tempo per prendere quelle distanze che impediscano a L. di farti del male con le sue assurde mancanze. Forza!

  2. Conosco questi momenti… ci siamo lasciati e ripresi due volte con Lei, che recita con me. E le prove non erano facili, in quelle occasioni.
    Se usassi la tua assenza per comunicare qualcosa, penso che sarebbe un errore.
    Ma d’altra parte non devi forzarti a fare cose che non vuoi, fingere di star bene.
    Un saluto da guitto teatrante.

  3. Non provare non m’ha fatto star meglio: due distacchi in uno. Ma non sarei stato a mio agio; non volevo discutere, peggiorando le cose, e non avevo messaggi da spedire con l’assenza (e se pure ne avessi avuti, difficilmente sarebbero stati recepiti).
    Vorrei essere rispettato per quel che sono e che ho dato alla compagnia. Quando il progetto è partito, quasi due anni fa, eravamo in due. Adesso, a quanto pare, può (vuole) fare a meno di me. E non posso far finta di nulla, non più. Questo c’entra poco con il mescolare sentimenti e teatro. E’ tradire la fiducia di chi è amico.

  4. Sì, serata casalinga: ho da postare un paio di cosine. Non andrò ad una festa. O forse sì: è da mezzanotte alle tre. Il mio amico DJ compie un nuovo anno d’età… ma non conosco gli altri invitati, e non amo le discoteche.

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