La casa dove abito mi va stretta, soprattutto da quando è arrivato il nuovo coinquilino. Per brevità, il Cretino.
Si è presentato a casa una sera, ai primi di dicembre. Ha occupato la camera che precedentemente era quella di Chiara. Quella sera, io ed il Padovano, che occupa la terza stanza, l’abbiamo portato nella pizzeria dietro casa, per fare conoscenza. Mi è apparso un po’ spaesato: comprensibile visto che, a quanto dice, è alla prima esperienza fuori dalla casa di papà e mammà.
Più tardi, prima di andare a letto, sono andato a prepararmi una tazza di thè. Non ho trovato la mia tazza. Ho supposto che quello nuovo l’avesse presa. La cosa mi ha seccato, ma ho rimandato al giorno dopo un chiarimento sulle regole evidentemente necessario.
Ho notato però, sul davanzale, ad asciugare, un filtro da camomilla usato.
Il mattino dopo, la mia tazza era a posto e non ricordavo il contrattempo della sera. Comunque, l’altro era già uscito. Sono ritornato a casa che erano quasi le dieci di sera, come spesso capita: il tizio era già a letto e la mia tazza era di nuovo sparita.
Il mio umore era incattivito. Sul davanzale c’era un filtro di thè ad asciugare.
Ora, tu sei appena arrivato in una casa dove abitano altri due coinquilini e trovi una credenza con due tazze. Non serve una grande intelligenza per capire che se ti serve una tazza devi metterne una terza. E comunque sia, sei tenuto a chiedere. E invece no. Arrivi e senza dire niente a nessuno prendi quello che ti fa comodo. Sei un cretino. Stronzo, ma soprattutto un cretino.
Anche la seconda sera la passa liscia, perché era tardi, lui stava già con la luce spenta e non mi interessava fare casino. Volevo solo la mia cazzo di tazza personale.
Ma alla terza sera di astinenza forzata e di tazza scomparsa, la pazienza s’è esaurita. La mattina successiva ho represso la rabbia dietro frasi decise ma cordiali nello spiegargli con precisione che non doveva più permettersi di toccare la mia stramaledetta tazza.
Problema risolto.
Però, poi mi sono ricomprato una tazza nera uguale. Ormai quella vecchia aveva perso la sua unicità. Non la sentivo più come mia. Dev’esserci qualcosa d’interessante per uno psicoterapeuta in questo. In una casa condivisa con estranei, avere qualcosa di solo mio era un dettaglio rilevante. Una specie di dichiarazione di esistenza in vita. Vabbè, nessuno è del tutto sano di mente.
I filtri messi ad asciugare hanno cominciato ad apparire anche al mattino. Cominciavo a sospettare che il Cretino li riutilizzasse una seconda volta.


I filtri ad asciugare? non sapevo che si potesse fare… cmq aspetto la seconda puntata 😉
Per la poca esperienza che ho, ad occhio e croce tu e il “cretino” diventerete buoni amici. E non perchè tu diventerai cretino, ma perchè lui farà in modo di farsi apprezzare, ricorda sempre che siamo eliche. Per il logo, se vuoi, mandamelo e lavoriamoci assieme, ho del tempo libero.
Salut
N.
@N.
Aspetta a dirlo, non sai cosa è successo dopo…
Per il logo: grazie per l’offerta, ma ho una certa pratica nella grafica per web. E poi è un’ottima occasione per approfondire l’uso di Inkscape, non solo Gimp.
ha usato la tua tazza?!?!
ha usato la tua tazza?!?!
…se avesse usato la mia, gli avrei amputato le mani…..
e coi filtri che ci fa? ….dai, scrivi la seconda puntata, sono curiosissima!!!!
anche se vengono lavate, io non tocco neanche con un dito le tazze degli altri. figuriamoci se usarle:s e se poi qualcuno osasse di toccare la mia tazza, come e’ gia’ avvenuto in passato, cosa farei io?! beh, davanti ai suoi occhi e non certo con parole cordiali prendo la tazza e la butto nel cestino…perche’ mi fa un grande schifo sapere che le labbra di qualcun altro hanno sfiorato la mia tazza. e come se qualcuno pulisse i denti con il mio spazzolino!!!!!
e poi lasciar asciugare i filtri?!!!! so che dovrei aspettare la seconda puntata, ma questo cretino sa qualcosa dell’igiene?!!! non e’ forse affetto da tante malattie?
🙂 Io aspetto la seconda parte…!