tre pupazzetti che si abbracciano

Il mistero

Da circa un mese condivido l’appartamento con Chiara, una coinquilina che è appena arrivata in città per lavoro. Ieri sera a cena ci stavamo raccontando episodi buffi e aneddoti esilaranti. Avendo citato più volte un certo amico, che per me era degno di nota, lei mi ha chiesto di descriverlo.
Ho cominciato a parlare, ma non ho centrato la questione. Stavo descrivendo l’apparenza, non chi sia realmente quella persona. Al punto che Chiara a un certo punto mi ha interrotto e mi ha chiesto cos’abbia di speciale questo mio amico.

Ho risposto d’istinto, come fosse una battuta: “E’ mio amico!”
Mentre lo dicevo, ho capito che era la risposta giusta.

È questo il mistero dell’amicizia? Non un dettaglio della personalità, non la vicinanza o meno di pensiero, di esperienza o chissà cos’altro. Siamo tutti uguali tra noi e tutti egualmente mediocri, ma un amico è per noi una persona speciale. Noi sappiamo chi è al di là delle apparenze, e la cosa è reciproca.

Se ci conoscessimo di più, eviteremmo violenze e pregiudizi?

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