Il pieno

Una stazione di servizio con le insegne rosse e gialle, io sono in riserva, mi fermo. “Mi fa il pieno?” L’addetto annuisce e fa quello che ci si aspetterebbe normalmente da un addetto al rifornimento di una qualunque stazione di servizio con la conchiglia. Apre il serbatoio, poggia il tappo sull’apposita scanalatura dello sportellino e… mi dice che devo aspettare cinque minuti: sta arrivando l’altro ragazzo, il suo turno di lavoro è finito.
E va via.

Sono sorpreso al punto che mi dimentico di fargli notare che avrebbe potuto almeno premere il bottone “Pieno” sul selezionatore e inserire la pompa prima di andar via. E invece no. Come fosse la cosa più naturale del mondo si volta e sparisce insieme alla sua divisa con i colori delle insegne. E la conchiglia.

Non so perché non mi sono innervosito. Lì con me, altrettanto basiti, altri clienti costretti ad aspettare. Ed è passato un quarto d’ora buono a fare dell’ironia sulla situazione prima che arrivasse l’altro addetto al rifornimento.

Infine arriva, il tempo di un rifornimento e si può ripartire.

1 commento su “Il pieno”

  1. Sembra impossibile che esistano persone che misurano le loro azioni con il metro e/o l’orologio. Io penso che nel lavoro ma anche nella vita, le cose da fare, i risultati da ottenere sono più importanti dei tempi, e che i “compiti si finiscono anche dopo cena”.

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