Il regista stava adeguando qualche dettaglio: erano pensati per gli spettacoli all’aperto, ma le prossime date sarebbero stati in teatri chiusi. Io e altri attori, nel frattempo, ci siamo messi a provare altre scene.
Una delle attrici nuove era una ragazza giovanissima, alla prima esperienza teatrale. Aveva solo poche battute, ma ne era comunque molto intimorita. Mi sono avvicinato e le ho parlato. Le ho dato qualche suggerimento, più che altro per stemperare il suo nervosismo. Mi ha ascoltato come se fossi “uno grande”, molto attenta. E ha capito subito quel che cercavo di spiegare.
È molto appagante riuscire a trasmettere qualche insegnamento. Provavo anche una specie di imbarazzo. Mi sono reso conto che quando io iniziato a recitare, lei non era nemmeno nata.

