Stasera siamo da Paolino il Secco, insieme a Davide, il sostituto, quello che abbiamo conosciuto sabato. Gli abbiamo sottoposto il filmato dell’ultima replica per mostrargli cosa dovrà fare. Lui, in modo del tutto inopportuno, ha portato alcuni copioni che gli piacciono, proponendone la messa in scena avendo già assegnato le parti a noi.
La cosa mi ha infastidito molto. Si comportava come il messia venuto a salvarci dalla mediocrità. Di solito, quando le persone mi fanno una tale pessima impressione, scopro che poi ho ragione.
Soprattutto, mi ha infastidito il fatto che parlasse esclusivamente a Laura, ignorando del tutto la presenza mia e di Paolino.
Se penso alla possibilità che Laura dia retta a questo tizio dimenticando in un attimo i progetti di cui parliamo da anni, mi viene voglia di andarmene immediatamente.
Il momento peggiore è arrivato dopo. Davide ha chiesto chi abbia scritto il nostro spettacolo. Laura, immediatamente, ha risposto con un deciso “L’ho scritto io”. L’ho guardata malissimo e lei ha aggiunto “con la collaborazione di lui”.
Ma cosa cazzo stai dicendo? Ho pensato.
Hai dimenticato i libri che ho letto per approfondire la storia da più punti di vista, hai dimenticato i mesi passati a discutere sulla sequenza degli eventi giusta, per definire i due atti, le scene e la scrittura dei dialoghi? Tu avrai pure deciso certi passaggi importanti e l’evoluzione dei personaggi, ma il copione l’ho scritto quasi integralmente io. E solo perché a un certo punto hai voluto fare le cose da sola e mi hai presentato i due atti finali da riscrivere perché non ne eri capace.
Per non parlare di quando, prima di debuttare, hai deciso che mancavano un monologo e una poesia, hai dimenticato chi li ha scritti?
Vaffanculo, io non sono il tuo “collaboratore”. Ho scritto ogni cazzo di scena, ogni fottuta scena di questo spettacolo.
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Non avrei alcuna difficoltà a trovare altre compagnie dove andare a recitare. Bravi come me se ne trovano pochissimi in giro da queste parti.
Però in questa impresa io ci ho speso impegno, tempo, creatività e tutta la passione che avevo. Questa compagnia è mia quanto sua. Non mi frega una minchia cosa va a dire agli altri. Deve darmi delle spiegazioni. Mi fidavo di lei, adesso non posso più.

