figura sfocata di donna

Insolitamente tacito

Non diversa dal solito, questa serata. Si lavora, sudando e ridendo. A vederlo da fuori, il riso di Virginio è uguale al suo riso normale, ma io che lo vedo da dentro noto che non è lo stesso.

“Quella parte la conosco io solo.” Potrei raccontare ai giornalisti che mi intervisteranno appena diventerò famoso. “Solo dagli occhi può uscire un indizio, ma qui c’è penombra e non è chiaro sempre quel che si vede”…

Questa non la capisco nemmeno io.

“Siamo così vaghi che un singulto sentimentale si può nascondere dietro un moscerino tra le ciglia”.

Ma non siamo qui a fare della poesia ermetica. Del resto, quando c’è questo caldo e si deve fare in fretta e si suda, non si ha tanta voglia di chiacchierare. Pensare non costa poi tanta fatica.

Stasera dissimulo, mi fingo tutto preso da qualcosa. O me ne lascio prendere. Non ho alcuna voglia di recitare. Preferisco martellare la scenografia per darle la forma che ho in mente.

Come un copione già scritto, si è ripetuta la solita scena. Eravamo a casa di Paolino il secco per la prova dei costumi e per scattare le fotografie della locandina. Finita questa serata noiosissima, Devo portare a casa alcuni dei nostri attori. Resterei un po’ a godermi il fresco della notte, ma questi qua hanno fretta.

Laura resta con Paolino e Il Fotografo per finire il lavoro. Va portato tutto al tipografo entro domani, se vogliamo tutto prondo per tempo. Sennò, poi chiude per ferie e buonanotte.

“Io vado, ma domani ti chiamo.”
“Per sapere della locandina?”
“Sì, fammi sapere. Volevo anche parlarti di una questione…”
“Ok, ne parliamo domani.”
“Cioè, volevo chiederti se possiamo vederci per parlare.”
“Di persona? È grave?”
“Sì, certamente, è gravissimo.”

Che noia, le puntualizzazioni. Le nostre telefonate hanno sempre qualcosa di frenetico. Come il parlarsi dal finestrino del treno in partenza: hai pochi secondi e ti ricordi improvvisamente una vagonata di questioni urgenti da affrontare. Preferisco parlare di persona, con il tempo di spiegarsi per bene.

Guidare di notte aiuta a pensare.
Ho parlato dei miei dubbi e delle mie sensazioni con la mia amica Roby. Mi ha detto che è una cosa bella. Forse voleva solo incoraggiarmi, ma mi ha fatto piacere comunque.

Nella stessa serie<< Appena svegliaMeriggio incerto >>

4 commenti su “Insolitamente tacito”

  1. Eh, caro mio, ti capisco!

    Ricordo quando m’innamorai…
    il freddo nello stomaco, il fuoco nel petto, la gioia quando LA vedi e la tristezza quando LEI è via!

    Sono passati oramai quasi 2 anni da quelle sensazioni così profonde, che mi colsero di sorpresa, per la prima volta…
    ma se ci ripenso capisco di aver provato qualcosa di unico..

    Cupido, con i suoi dardi, ci colpisce quando meno ce lo aspettiamo, scaraventandoci in un universo inesplorato… la vita sembra acquistare un sapore diverso, un colore diverso, un senso tutto nuovo!

    Amico, fai ciò che ti dice il cuore… parlale con franchezza, apri il tuo animo con sincerità e colpiscila come solo un innamorato sa fare!

    In bocca al lupo!

  2. non sono d’accordo con francesco…essere sincero può essere deleterio.
    Uno donna si accorge di tutto..anche del velocissimo lampo che passa nell’occhio di un uomo quando la vede. forse L. ha capito e non fa nulla, e non da segno di far qualcosa…forse L. sa… è pericoloso ora per te lanciarti e dirle tutto..
    Lo dico solo perchè mi è capitato … io sono stata L. …e non è andata come lui sperava……….

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