Giovedì scorso mi sono trovato in un Paese isterico.
Da giorni ogni mezzo d’informazione è impegnato sulla stessa notizia. Una delle tante aggressioni, avvenuta a Roma. Una donna è stata uccisa da un ragazzo romeno. Di sicuro è un episodio tremendo, inaccettabile e raccapricciante. Ma è anche vero che non è un evento isolato, né raro. Notizie simili ne arrivano ogni giorno, letteralmente.
È quindi incomprensibile e ingiustificabile l’isteria collettiva e razzista scatenata contro tutti i cittadini Romeni – e contro i Rom, dimostrando la consueta, criminale, confusione mentale dei razzisti – che trascina tutto e tutti in un unico pozzo di menzogne, violenza e sangue. Viviamo in un’atmosfera da pogrom nazisti che ha già prodotto almeno una spedizione squadrista contro persone inermi.
Colpevole di questa ondata intollerante è la politica. Da un lato viene giustificato un provvedimento definito “urgente”, ma che è solo populista, non risolve alcun problema però è utile a chi intende usarlo per ridurre la libertà di tutti i cittadini. Dall’altra parte, questa inesistente emergenza criminale ha spento immediatamente i riflettori sulle inchieste della magistratura che coinvolgono membri del governo.
Serve una consistente dose di imbecillità per credere che espellere i cittadini romeni possa mai avere un effetto sulla criminalità in Italia. È evidente, quindi, che in Italia abbondano gli imbecilli. Per combattere i reati violenti si devono colpire gli autori dei reati. Il problema è che i criminali, oggi, fanno le leggi.
È facile chiedere il rispetto della legalità agli altri. Ma la maggior parte di chi oggi urla e accusa, tace sulle proprie illegalità. Se gli amministratori fossero onesti, ci sarebbero servizi migliori, maggior benessere, strade meglio illuminate, criminali che pagano per il proprio crimine e molto meno spazio per episodi tragici come quello di Roma. Risolvere i problemi richiede impegno e lavoro: molto più semplice e redditizio è inventarsi dei colpevoli che non possono difendersi e darli in pasto alla mandria di imbecilli razzisti che chiedono sangue e lo chiamano “legge”.
Da noi chi commette un reato è quasi certo di restare libero. Le norme introdotte negli anni per dare comodità ai Grandi Ladri (Finanzieri ed Amministratori Pubblici) aiutano chiunque commetta reati. I giudici applicano le leggi fatte per i ladri e la massa di idioti si lamente dei giudici.
Fa notizia il bambino che chiede pochi centesimi al semaforo, fermato decine di volte: basta a sostenere le solite teorie razziste contro Rom e Sinti costretti da decenni a vivere in campi miserabili. Il manager che ruba per decine di milioni di euro, invece, continua a essere stimato e al massimo, per i suoi reati, rischia di essere licenziato e intascare altre decine di milioni di buonuscita.
Non voglio un’Italia razzista. Non voglio espulsioni di massa. La povertà non può diventare un reato in un Paese democratico.


l’italia è razzista, purtroppo.
non posso che dire: concordo.
sono molto felice di leggere finalmente un commento civile.
io non avevo azzardato sul bloggino, sono lontana, in un posto dove io sono la straniera, italiana e quindi mafia-pizza-furbi-mandolino. ma le notizie che arrivano dal nostro paese sono agghiaccianti e la penisola assomiglia in modo sempre più inquietante agli anni prima della marcia su roma.
un saluto
Stiamo diventando sempre più isterici: purtroppo hai ragione.
E un paese isterico è disposto, per far defluire la propria eccessiva pressione, di gettarsi nelle mani del primo (o secondo) dittatorello che passa.