Vedo in giro una curiosa frenesia che spinge persone normalmente serie a formulare teorie pseudo-statistiche strampalate per azzeccare i numeri del Superenalotto. Gente che non ha mai giocato prima, compila tabelle dei numeri “già usciti” nelle precedenti estrazioni e le usa per calcoli senza senso. Tutto questo succede perché il jackpot ha abbondantemente superato i cento milioni di euro e viaggia verso i centocinquanta.
Come se fosse diverso vincerne dieci o anche solo due. Sarebbe comunque una vincita in grado di cambiare la vita di moltissimi. E di stravolgerlaBasta molto meno per una vita dignitosa o per finire male.
Quindi?
Quindi giocare oggi solo perché il montepremi è altissimo è senza senso. Il montepremi è alto perché ci sono pochissime possibilità di indovinare i numeri che usciranno. E non c’è possibilità di calcolare i numeri “più probabili”, perché non esistono. Per ciascuno dei 90 numeri c’è 1 possibilità su 90 di essere estratto, all’inizio dell’estrazione. 1 su 89 per il secondo mumero, 1 su 88 per il terzo e così via. Sempre.
Che un numero sia uscito in precedenza oppure no, non ha alcuna importanza.
Detto questo, io non ho mai giocato e non lo farò nemmeno ora. In ogni caso non vedo un senso nel farlo oggi più di ieri, quando il montepremi era più basso, ma già di svariati milioni.


Anche qui mi trovo d’accordissimo e da quando ho sentito qualcuno (non ricordo chi) definire questo genere di giocate: “tasse per i fessi”, ho fatto mia questa opinione.
Trovo inoltre poco educativo (direi anzi molto diseducativo) che lo Stato approfitti delle debolezze, delle illusioni, della credulità della gente, e della mania collettiva che ne consegue, per fare cassa, ma se ci guardiamo intorno abbiamo esempi simili, e anche peggiori, dappertutto.
Regalini all’Agenzia delle entrate?
Ma certo, come no! Poverini!