Ottavia fu solo un giorno. Eppure Mino ricorda ogni minuto. Al solo nome, tornano le parole, le mani, i seni, gli occhiali che non voleva e non voleva mettere. Perché poi sembro brutta. Ma non era vero. Ottavia vuol dire tutte queste cose insieme, nello stesso istante.
Ottavia gli disse il nome, tese la mano e disse mi fido, mi fido di te. Senza conoscerlo. Mino, hai gli occhi buoni, accompagnami tu. Dopo tanti anni, Mino ancora non si spiega, davvero.
Ottavia fu l’ultima estate marziana. Dopo venne l’autunno, la vita vera, quella che Mino aspettava da tempo. Quella che adesso vorrebbe fermare. Ancora una volta, una volta sola, riprovarne il sapore. Gli anni senza impegno, quando c’era chi si fidava e ti accompagnava per mano perché non c’era tristezza nella nostra vita, non ancora.
Ottavia arrivò, scrisse il suo nome nei ricordi di Mino, poi andò via. Fu la fine di una estate e di tutte le altre.

