I buoni propositi durano poco. Ieri sera non volevo pensare a nulla. E invece…
Uscito dall’ufficio, dirigendomi verso l’auto, che devo parcheggiare sempre piuttosto lontano, sono passato come sempre davanti al cinema FiumePo.
Mi sono ricordato che quest’anno non ho rinnovato la tessera del circuito delle sale cittadine. Sono entrato nell’atrio deserto – era in corso una proiezione – e ho chiesto.
“Buonasera, senta probabilmente è troppo tardi, ma volevo chiederle se per caso è ancora possibile acquistare le tessere per il cine…”
“Certamente, che è possibile!”
“Ah, bene, pensavo fosse già chiusa la… ehm, allora… non è che posso pagare col bancomat?”
Non si poteva. Ho detto che allora sarei ripassato più tardi, oppure domani.
Lascio la borsa del lavoro in macchina, vado al primo sportello bancomat, prelevo e ritorno al cinema. Dopo aver riempito il modulo, ricevo subito la mia tessera. È stato qui che qualcuno alle mie spalle mi ha chiamato.
Laura stava uscendo dalla sala con sua madre. Abbiamo chiacchierato un po’. In serata sono andato al cinema, comunque.
All’incontro casuale, ma vero, si è aggiunto un incontro meno reale. Ho sognato un colloquio con Serena. Lei mi spiegava che non voleva vedermi più, né sentirmi, per quella incomprensione coi biglietti del teatro. È stata inflessibile e non ha voluto accettare alcuna spiegazione, nessun punto di vista diverso. Nel sogno non c’è stata possibilità di cambiare le cose. Ma nel sogno, almeno mi ha parlato. Laura era presente – sempre nel sogno – che mi ha parlato confortandomi. Mi sono svegliato.
Per qualche istante ho insieme temuto e sperato che fosse tutto vero. Poi mi sono detto che quella non poteva essere la stessa Laura, la stronza che conosco nel mondo reale.

