locandina della serata

Magie a cena, in una calda serata estiva

Magia è il tema della serata. Simmetria e affresco, quelli dell’antico salone. S’entra per due lati scalinati di quadrato. O per non intonato ascensore. Il Mastro di Sala è qui, accoglie i convenuti e li dirige alle rispettive preordinate sistemazioni. Io, prima d’altro, mi fermo ad omaggiare il Gran Mago, il cui buonumore è appena intarsiato da una temporanea tristezza sportiva. La condividiamo, ed essa pare alleggerirsi un momento.

Il tavolo destinatomi è ancor vacante. Ho agio di scegliere la poltrona. Dubito se protegger l’attesa di Colei-Che-Non-Arriva, e nel mentre intreccio relazioni con i sopraggiunti, conosciuti e sconosciuti. Si conversa amabilmente consumando la portata d’apertura. Quando appare, Colei-Infine-Giunta disponesi distante, differendo dunque i di noi discorsi a dopo. Li serbo con cura. M’avvicino nondimeno a porgerle i dovuti omaggi.

La temperatura sale tra un gran scorrere di sorriso, verbi, riso e vini. La magia prende forma di maghi. Oltre al Gran Mago ci sono il Vulcanico, manipolator del fuoco, il Sottile, collezionista di nomi, e la Piccola Serenità, che distilla emozioni in gocce per chi osserva. Costoro appaiono e svaniscono tra i commensali eseguendo dimostrazioni dell’arte loro. Ai sorrisi si aggiungono ritmici gesti d’apprezzamento.

Quando i palati sono alfin soddisfatti, i maghi s’adunano a un capo del salone e l’un dopo l’altro rappresentano il mistero delle illusioni ammaliando i sudati astanti. Sparizioni, apparizioni, leggi fisiche violate che tornano integre, applausi ed ovazioni. Qualcuno ha temuto che vil denaro finisse in fumo, altro d’aver pertugio focoso a decorar la veste, ma tutto ciò fu facezia d’inganno a beneficio degl’ingannati.

Consumato lo spettacolo, il convivio si scioglie al caldo intenso di due centurie d’ospiti che ritornano alle proprie case soddisfatti nel corpo e nello spirito.

Rimaniamo in pochi. Mi avvicino a Colei-Alfin-Vicina e rispondo cordialità a cordialità. Il resto della serata è fatta di passi e racconti, abbracci e progetti, saluti e confessioni, detti e non detti, dettagli che appartengono ad altri racconti.

Poi, riprendo il mio viaggio.

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