figura sfocata di donna

Sera mossa con venti leggeri tendenti al rinforzo

Serena, un giovedì sera, un gelato. Usciamo spesso insieme e ci sentiamo al telefono quando non ci vediamo. Però non so quale rapporto abbiamo.

Era una conoscenza nata frequentando la stessa compagnia. Una sera le ho dato un passaggio a casa ed è finita che abbiamo chiacchierato per ore, in macchina sotto casa sua. Ma non è mai successo nulla di più. Qualche battuta per saggiare la reazione di lei, in realtà, non ha avuto esito. Anzi, mi ha convinto che sarebbe stato meglio evitare.

Il tempo è passato, gli altri della compagnia si sono convinti che insieme stavamo bene, e invece siamo rimasti bloccati per tutto quel tempo. Probabilmente, il Virginio di oggi riuscirebbe a sbloccarsi prima. Ma ormai è tardi.

Da qualche settimana ci sentivamo solo per telefono, perché c’èera poco tempo libero. Lei esce di casa e sale in macchina. “Virginio, che c’è? Stai bene?” Deve avere un sesto senso.

“È successo qualcosa con Laura?”
“No… Cioè… No, niente. ”

Cazzo, stasera non volevo proprio pensarci. Come faccio a spiegare così, a freddo, quan cosa che non ho capito nemmeno.

Nemmeno a farlo apposta, mentre eravamo in auto, Laura mi ha chiamato al telefono. Nel pomeriggio lei non aveva risposto alla mia telefonata perché era al lavoro. Mi sta richiamando. C’è il vivavoce.

Abbiamo brevemente parlato di cose che riguardano la compagnia teatrale. Voglio chiudere rapidamente. Dico invece che ci sentiamo domani per parlarne meglio, con calma. Lei finge di non capire, anche se sa esattamente di cosa parlo. Certe volte non capisco proprio perché lo faccia. È irritante.

“Di cosa dobbiamo parlare?”
“Eh, le solite cose… adesso non posso, sono in macchina con Serena.”
Serena non osa intervenire e fa ciao ciao con la mano.
“Serena ti saluta!”
“Ah, ok, ricambia!”
Col vivavoce, è una conversazione surreale.

Comunque sia, ci siamo accordati per vederci sabato a casa sua. Dobbiamo fare delle correzioni urgenti sulla locandina e domani non si riesce.

Alla fine della serata, ho detto a Serena che devo spiegarle delle cose, ma non so da dove cominciare. Le ho chiesto scusa se non riesco a farlo subito. “Va bene se ti racconto la prossima volta?” Lei mi ha sorriso, ha detto “Va bene”, poi è andata via.

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