Da qualche tempo non scrivo granché. Non che mi manchino cose da dire, ma tradurle in scrittura mi costa un certo sforzo. Come se il bianco della pagina fosse ghiaccio. Le parole scivolano.
Non mi ritrovo più nel mio modo di scrivere. Devo trovare un altro modo. Certe volte rileggo e mi pare di aver accostato frasi senza un progetto, senza un argomento vero.
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Neve in città ne è caduta solo per un giorno, rimasta visibile solo sui tetti delle auto. Però il piazzale davanti al posto dove lavoro ha una pavimentazione decorativa con lastre scivolosissime. Per qualche giorno abbiamo rischiato, ma non è accaduto nulla di rilevante.
Quando entro, devo lasciare un documento in portineria. A volte c’è una ragazza che sorride con gli occhi. Quando c’è lei vado in ufficio con umore migliore.
Negli ultimi giorni ho lavorato a un mio progetto teatrale su web. Vediamo come va.
La sensazione è quella di quando sta per cambiare qualcosa. Come se i pezzi di un enorme mosaico stiano andando al loro posto rivelando il disegno. Intanto l’altra sera si è rifatto vivo un ex-collega di lavoro. Un coglioncello che la sera fa il musicista e mi aveva commissionato un sito web personale. Il sito gliel’ho fatto, ma del compenso pattuito mi ha dato solo la metà, e sono passati sette mesi.
Aveva problemi col sito: non riusciva più ad accedere. Una stronzatina che ho risolto in tre minuti. Poi gli ho chiesto i soldi che mi deve. Lui prima ha detto che non ricordava, poi ha chiesto scusa dicendo di essere disoccupato. Di certo era in imbarazzo.
Ora, a me non è che quei duecento euro cambiano la vita. Ma è fastidiosa la sensazione di presa in giro. Sono sei mesi che non ti fai sentire, poi hai la faccia tosta di chiedere supporto e fai finta che non ti ricordi di non avermi pagato?
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Di quelli che lavoravano con me dallo stronzo, questo è l’unico a non essere stato confermato. Con Anna adesso lavorano altri miei amici dell’università. Sabato sera ci saranno tutti. Oggi è il compleanno di Anna e festeggiamo a cena.
Andiamo in un locale che si chiama Biancaneve, o qualcosa del genere. Preparano apposta per noi un intero maialino arrosto. Abbiamo ordinato con un mese di anticipo.
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Adesso non nevica, il cielo è grigio, il vento freddo, lieve, teso. L’aria è pulita e si vedono le montagne. Hanno la cima bianca.


Oh, finalmente qualche notizia su di te.
Ma aspettiamo i dettagli del teatro, tantissimo li aspettiamo!
sentire che tu hai difficolta’ a scrivere mi fa ridere, scrivi sempre cosi’ ‘eloquente’ . caso mai simili problemi ne ho io che oramai non riesco a scriver bene ne’ in italiano ne’ nella mia lingua, perche’ nella testa ho un miscuglio delle parole espressioni che non sono ne’ iraniane ne’ italiane!
Che brutto, no?, quando qualcuno ci deve dei soldi e nicchia a restituirceli.
Brutto quasi come la situazione opposta.
comunque belli, questi pensieri sparsi…ci sono nella vita dei momenti così, in cui si è un po’ giù, si fanno tante cose, si guarda il mondo in un modo un po’ malinconico…