Ubuntu 7.04 - desktop cubo Compiz

Ubuntu, praticamente

Mi hanno espressamente richiesto qualche informazione pratica su Linux da persone che non sanno cosa sia ma vorrebbero darci un’occhiata “senza impegno”. Qui descriverò come si fa a provare sul proprio computer questo sistema operativo in modo semplice e poi tornare a usare il computer come sempre.
Le operazioni da compiere sono più semplici di quanto si possa immaginare.

Fase 1: La scelta della distribuzione.

GNU/Linux è un sistema operativo libero. Vuol dire, tra le altre cose, che chiunque può non solo usarlo e copiarlo, ma anche modificarlo a piacere e dargli il proprio nome. Per questo le versioni disponibili (le “distribuzioni”) tra cui scegliere sono numerosissime. Da quelle storiche come Debian, Red Hat, Slackware, a quelle che ne sono derivazioni più o meno fedeli, come Mandriva, Ubuntu, SuSe, Fedora, Knoppix, Gentoo.

Ci sono poi distribuzioni assai specializzate per usi particolari o personalizzate fino all’inimmaginabile. Alcuni esempi?
C’è UbuntuCE (Christian Edition), specializzata negli studi biblici, ci sono distribuzioni “piccolissime”, di 50-100 MB, installabili su chiavette USB ma complete di programmi e perfino giochini, come: FeatherLinux, PuppyLinux, e DamnSmallLinux.

Una menzione speciale meritano le distribuzioni cosiddette “Live”, di cui mi occuperò in particolare in questo articolo.
Si tratta di sistemi operativi completi e funzionanti installati sul CD che li contiene. Avviando il proprio computer con il CD inserito nel lettore, dopo qualche istante di attesa appariranno alcune impostazioni da scegliere (lingua, tastiera…) e poi il desktop del sistema già pronto.
Alla fine del “giro di prova”, si può chiudere la sessione di lavoro e attendere il messaggio di chiusura. A questo punto, si estrae il disco e si riavvia il PC normalmente. Tutto sarà esattametne come prima.

Da segnalare che se il PC avesse meno di 256MB di memoria RAM, molte distribuzioni Live potrebbero essere assai lente, specie durante la fase di caricamento del sistema. In tal caso si dovrebbe optare, a mio avviso, su una distribuzione Knoppix (o da essa derivata): l’ho trovata sufficientemente reattiva anche su una macchina di tipo pentium III 450Mhz con 128Mb di ram.

Comunque sia, per chi non ha mai messo le mani su un sistema GNU/Linux, consiglio di procurarsi una copia della recentissima Ubuntu 7.04 Feisty Fawn (nata il 19 Aprile scorso). E’ facile, completa, stabile (basata sulla stabilissima Debian) e dispone di una vastissima scelta di software dedicato. Una buona alternativa può essere Knoppix, una delle migliori per quanto concerne il riconoscimento dell’hardware.
Su distrowatch ci sono informazioni su molte altre distribuzioni ed i link per scaricarle o acquistarle (costo medio sui 1,5-2€ per disco).

Fase 2: Ottenere una copia di un sistema GNU/Linux

Ricordo che in base ai termini delle licenze del software Open Source, copiare programmi e sistemi operativi è perfettamente lecito (anzi, incoraggiato).
Detto questo, chiaramente il modo più economico per ottenere Linux è duplicare il disco d’installazione di un amico.
Ma ci sono molte altre strade. Anzitutto le riviste in edicola: quelle specializzate hanno sempre in allegato dei dischi su cui si trovano dalle due alle sette nuove distribuzioni. Con circa sei-sette euro si può scegliere tra altrettanti sistemi operativi.
Il metodo migliore è però senz’altro il download diretto delle immagini ‘iso’, a patto di avere una connessione veloce a internet.
Supponendo che la scelta sia caduta su Ubuntu (sì, è diventata la mia preferita, dopo anni di Red Hat e Mandrake :)), qui si può scaricare l’ultima versione (circa 700 MB) oppure richiederne gratuitamente fino a tre copie (senza spese di spedizione!).

Se si opta per il download, il passaggio successivo è la scrittura su CD dell’immagine scaricata (usando Nero o qualunque altro programma di masterizzazione). Nel caso di un ordine di spedizione, il CD arriverà direttamente all’indirizzo indicato (secondo tempistiche legate al passaggio postale).

Fase 3: La prova

Bene, a questo punto ho un PC con Windows ed un disco di GNU/Linux. Ho salvato e messo al sicuro i miei dati (per sicurezza, anche se probabilmente non ci saranno problemi).
Comunque non voglio abbandonare il porto sicuro di ciò che conosco, pur desiderando fortemente vedere posti nuovi: come faccio a conoscere Linux senza rinunciare a Windows?
Ho una Ubuntu fra le mani, quindi non perdo tempo. Infilo il disco nel lettore e riavvio il computer.

Se riparte Windows normalmente allora il computer non è correttamente configurato per l’avvio da CD-ROM. Istruzioni in questo senso si possono trovare qui e qui.

Se tutto è a posto, si avvierà Ubuntu. Durante l’avvio saranno poste alcune domande, fondamentalmente sulla lingua e sulla tastiera utilizzata (it per italiana). Nulla sul disco rigido è stato toccato, tutto è caricato nella memoria RAM del computer. Dai menu si accede a tutti i software installati e tutte le funzionalità del sistema operativo sono attive.

Al termine del giro di prova, si chiude il sistema operativo e si toglie dal lettore il CD quando viene espulso. Il computer è esattamente come prima. Ma si potrebbe anche desiderare di installare il nuovo sostema sullo stesso disco di windows. Anche questo non è troppo difficile.

Fase 4: L’installazione

Se dopo aver giocherellato per un po’ si desiderasse installarlo, sarebbe sufficiente avviare il programma d’installazione la cui icona (‘install’ o ‘installa’) si trova sul desktop.
Una guida per l’installazione si trova qui, un’altra qui.

La parte più delicata dell’installazione è la creazione delle nuove partizioni sul disco. Delicata proprio perchè potrebbero verificarsi perdite di dati nella riduzione dello spazio assegnato a Windows. Personalmente non sono a conoscenza di errori causati dal programma di partizionamento di Ubuntu, ma non si può assolutamente escludere tale eventualità.

Per Ubuntu sono più che sufficienti, secondo me, 5GB di spazio su una partizione ext3. Sul mio PC fisso ne ho assegnati 10 prevedendo installazioni di molti software supplementari, ma meno di 4 risultano occupati. Il resto dello spazio (170GB) lo uso come archivio di dati e spazio di backup. E’ necessario creare anche una partizione SWAP la cui dimensione sarà il doppio della memoria RAM (ma di solito non ne uso mai una più grande di 500MB)

Il resto della procedura è estremamente semplice ed autoesplicativa. Al termine del processo, basta togliere il CD dal lettore quando viene espulso e riavviare il computer. Apparirà un menu di selezione le cui voci sono Windows e Ubuntu. L’installazione è finita.

Fase 5: Usare un sistema Unix

GNU/Linux è a tutti gli effetti un sistema operativo di tipo Unix. Ciò che si vede, desktop e finestre, è solo una parte di esso. Le funzioni più potenti e sbalorditive sono dietro i colori e le figure. Chi scopre la cosiddetta ‘linea di comando’, la shell Bash, non riesce più a farne a meno.
Chi fosse interessato ad approfondirne la conoscenza, tanto per cominciare, potrebbe trovare documentazioni qui, qui, qui e qui.
Segnalo inoltre “Ubuntu Semplice”, il libro collaborativo in italiano su Ubuntu 6.10, che resta valido anche per la successiva versione 7.04, ed il blog Ubuntu Facile.

Per ora è tutto.

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