figura sfocata di donna

Una primula che “…non posso. Grazie”

Ci sono certi momenti in cui non sai cosa dire o non dire.
Passo all’università dove incontro alcuni amici e tra le altre cose mi chiedono se so del concerto che andiamo a vedere venerdì. Certo, so già tutto, dico, anzi, so anche qualche altro dettaglio. Così ci scambiamo quanche idea.
A un certo punto qualcuno mi chiede se viene anche Serena. Qui sono tutti abituati a vederci insieme e la domanda in sé è abbastanza naturale. Però la risposta stavolta non è facile.

Che dico? Che lei da mesi non mi parla, non risponde ai messaggi e alle telefonate e io non so perché? Non ho nessuna voglia di far nascere pettegolezzi su di lei. Sta per scatenarsi una tempesta di pensieri. Esito. Poi dico no. No, lei è già impegnata quella sera.
Poco dopo le scrivo un messaggio per informarla.

Non mi aspettavo risposte. Invece passano pochi minuti e arriva: “Ciao. Non so chi ti ha chiesto di me ma venerdì non posso. Grazie per avermi avvisato della cosa”. Forse mi illudo, però non posso evitare di sperare che sia un primo passo verso il disgelo dei nostri rapporti.

Pochi giorni fa sono stati pubblicati i calendari delle sessioni di laurea. C’è anche il nome di Serena. Spero cambi qualcosa dopo quella data.

Nella stessa serie<< Cosa c’è che non va?Trepidante attesa >>

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