Venerdì.
“Al sta male”, mi hanno detto. Rigo non lo vedevo forse da dieci anni. Dopo l’università se n’è andato a vivere in Spagna. Invece Al è sparito del tutto, tornato alla sua città quasi subito, senza completare gli studi.
Rigo, invece, mi dice che ha ancora contatti con lui. E dice che si è ammalato. Non si sa bene cosa. Rigo era preoccupato. Ha sussurrato “chemio”. Ha detto “come il Drago”, ricordando chi ci ha già lasciato. Tra l’altro siamo vicini all’anniversario.
Io ho chiamato subito Enzo. Lui ha ascoltato poi mi ha chiesto “non chiedete a me di dirlo a Barbra”. D’accordo, allora, lo faccio io.
Ho sentito anche Max. Anche lui mi chiede la stessa cosa.
Sabato.
Domani vedo Barbra, nel pomeriggio. Beviamo qualcosa insieme con la scusa del compleanno. Poi andiamo a far visita al Drago, in campsanto. È passato solo un anno. Devo anche darle questa notizia su Al. Le ho comprato un libro di poesie che apprezzerà. Spero sia azzeccato.
Domenica.
Nel pomeriggio ho visto Barbra e insieme siamo andati a prendere Max. Mentre aspettiamo le racconto ciò che ho saputo di Al. E non succede niente. Non so cosa cazzo temessero quei due.
Tutti e tre insieme andiamo dal Drago. È la sera di Italia-Francia, la finale del Campionato del Mondo e lui sarebbe stato felicissimo di vederla con noi. Lasciamo un tricolore con la data di oggi, accanto alla lapide.
Quando manca un’ora alla partita, noi siamo ancora lì. Telefoniamo a un’amica che abita qui vicino. Lei ci invita a casa sua per la partita.
Torniamo a casa felici della vittoria. Ma non ci cambia la vita. Barbra mi ringrazia, senza dirmi il motivo. Poi mi ha chiesto come va. Abbiamo parlato a lungo.

ciao, mia moglie sta attraversando analogo problema, siamo in piena fase di chemioterapia e poi ci sarà la radioterapia….volevo solo dirti che oggi la chemio non è più drammatica come nel passato e che ormai fa parte del protocollo anticancro il più delle volte si fa per precauzione….se hai bisogno di ulteriori informazioni sono a tua disposizione…sono ormai un esperto specialmente sul come prevenire gli effetti collaterali della chemio…sai come e dove trovarmi. In bocca al lupo!!!
Lo. R. Fa.
..ma perche’ non usare dei nomi? magari di fantasia, ma almeno sarebbero leggibili.. sempre meglio che sigle insignificanti e brutte da leggere..
dai, su.. fai uno sforzo.
RISPONDO AD ANDREA
Uno sforzo? Sarebbe più semplice usare nomi (o se le sigle fossero iniziali di nomi). Ma non voglio. E’ una scelta, la mia. Faticosa, ma ponderata.
Ho scelto le lettere perché siano senza significato. Se occorre uso aggettivi a qualificare il genere. In altri casi non importa. E non deve importare. Scrivo fatti, e non desidero che mi si indichi il modo di farlo.
Si tratta, ripeto, di una precisa scelta stilistica. Può essere sgradevole, ma non costringo nessuno a seguirmi malvolentieri.
Ciao,
anche io ho avuto una lunga esperienza del genere….purtroppo sono diventato anche io un esperto, sono a tua disposizione per qualsiasi consiglio/aiuto.
la mia e-mail è paolo.amici@poste.it
Ciao, mi guardo bene dall’indicarti il modo di scrivere, ma se rendi pubblico ciò che scrivi credo tu debba accettare qualche critica… come la persona che ha postato su questo tema, trovo sia un pò faticoso tenere il filo della lettura con le sigle al posto dei nomi. Credevo fosse un vezzo adolescenziale, lo fanno in genere le ragazzine! Scusa la mia intrusione da lettrice criticona, ciao.
Curioso. Tra tutti i post, questo è il più drammatico eppure in questo momento la metà dei commenti sono su come sono nominate le persone (anche questo, purtroppo). Che siano nomi veri, nomi finti, iniziali o sigle non credo che cambi la sostanza. Forse chi non riesce a leggere potrebbe provare a dire ‘Erre’, invece che ‘R puntata’, sarebbe più scorrevole, o no? Oppure usare un nome di fantasia. Romualda, o Renata. E poi, giustamente aggiunge VQ, nessuno costringe a leggere proprio questo blog se non è gradevole. Ce ne sono centinaia di altri che non legge nessuno.
Ciao,
non capisco davvero come si possa disquisire sulla decisione di limitarsi all’iniziale dei nomi, quando l’oggetto del blog è un po’ più profondo!! Per quanto possibile e sensato ..ti sono vicino.
@Aleks, forse mi son spiegata male. Io leggo semplicemente e puramente per il piacere di leggere, e forse per deformazione professionale, ho notato il fatto delle iniziali; non giudico la sostanza, e certamente mi è piaciuto ciò che ho letto, altrimenti non starei ancora qui. Ho solo fatto un’osservazione “letteraria”, tutto qui.Buona serata.