Mi sento il prototipo dell’utente fedele, per quanto riguarda la telefonia mobile. Quando ho acquistato il mio primo telefono cellulare, ho compiuto la scelta del gestore e della tariffa che ritenevo più adeguata.
Da allora non ho mai cambiato né l’uno né l’altro. I piani tariffari in una diecina d’anni, circa, si sono modificati, ma solo quando l’ho ritenuto opportuno sono scivolato dalla vecchia alla nuova. E spesso la vecchia non c’era già più da anni. Insomma, non ho mai avuto di che lamentarmi.
Fino ad ora.
La scorsa settimana, mercoledì, un messaggio del gestore Wind mi avverte che questa volta il passaggio sarà coatto. Un aumento tra il venti e il cinquanta per cento di ogni servizio offerto.
Io non ci sto.
Dopo il lavoro telefono più volte al call-center per chiedere spiegazioni. Tutte le volte, pur restando sulla difensiva, le persone con cui ho parlato mi hanno convinto dello scarsissimo rispetto per i clienti di questa azienda.
In sostanza, Wind non ha nemmeno provato a fornire una qualunque giustificazione per questo cambio improvviso e unilaterale dei contratti di fornitura. Si limitano a dire che questa “rimodulazione” delle tariffe sarebbe “consentita dal contratto”.
Dicono che “lei se non è d’accordo può cambiare piano o cambiare gestore”, che “Wind però ha anche abbassato il costo di alcune opzioni” ed altri simili tentativi di sviare il discorso.
Avrei anche evitato di aggredire quei poveracci del call-center, ma il fatto è che si sono tutti rifiutati di fornirmi il numero di fax cui inviare i reclami.
Cinque lunghe telefonate, fino quasi a mezzanotte. Poi mi sono fermato. Ma non arreso.
Il giorno dopo ho preparato le contromisure. Ho preso informazioni sui siti web delle associazioni dei consumatori, appreso delle reazioni degli altri clienti, unito la mia alle altre proteste. Poi ho avviato il procedimento di migrazione del mio numero verso H3G.
I comunicati stampa di Wind raccontano un mucchio di scuse. Dicono che il taglio dei costi di ricarica (che erano illegittimi e adesso sono fuori legge) provocheranno “problemi finanziari, mettendo a rischio molti posti di lavoro”.
Ovviamente tacciono sul fatto che si trattasse di un introito illegale, non giustificato dai costi e lo fanno apparire come parte fondamentale del fatturato, senza il quale rischiano di chiudere.
La minaccia di licenziare è il solito ricatto verso gli utenti, il Governo e i sindacati.
l’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) dopo aver inizialmente ammesso la legittimità contrattuale della decisione di Wind, alla luce di una recente delibera dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, ha comunicato di aver cambiato idea. La rimodulazione del contratto di telefonia mobile che il gestore ha notificato nei giorni passati non è legittima e le clausole del contratto che la consentono sono vessatorie, quindi nulle. L’Associazione ha provveduto ad inviare all’Autorità una segnalazione in merito ed invita i cittadini interessati a fare altrettanto collegandosi al sito www.agcom.it.
Ulteriori notizie possono essere reperite qui, inoltre Altroconsumo mette a disposizione giuristi ed esperti di tariffe al numero 02.6961517.
Per ora è tutto. Sarò soddisfatto solo da un passo indietro di Wind, ma cambierò comunque compagnia telefonica.
Colonna sonora? Scorpions, ovviamente.


Mi puoi inviare alla mia e-mail francescogiubi@libero.it la trduzione in esperanto del testo sul blog di Luciano Comida.
grazie
Uno di questi giorni ti racconto come mi hanno trattato i “signori” della Wind Infostrada. Se non lo hai già letto tempo fa sul “Ringhio”.
Ho sintetizzato la mia vicenda “WIND” nello spazio: “Dì la tua!” del sito ADUC da te segnalato.
Qualcosa di simile alla tua esperienza mi è accaduta alcuni anni fa.
Abitavo ancora a casa dei miei e, d’accordo con mio padre, ho stipulato un contratto con Wind/Infostrada per la fornitura del servizio ADSL.
Il servizio è attivato e mi viene spedito il modem in comodato. Io installo l’apparecchio sul mio computer (lavoravo già come tecnico hardware e software e sapevo come muovermi), effettuo la prima connessione e dal sito Infostrada completo la registrazione come nuovo utente. All’ultimo invio di dati, prima che mi venisse assegnata una password d’accesso, il sito si blocca di colpo.
La procedura non va a buon fine e ripetendola mi viene segnalato che sono già registrato. Telefono all’assistenza clienti. Venti minuti d’attesa e poi cade la linea. Stessa cosa per tutto il giorno. Così il giorno successivo e quello dopo ancora. Per venti giorni nessun umano mi risponde. Nel frattempo descrivo l’accaduto in una e-mail inviata al centro di assistenza. Mi rispondono in ventiquattr’ore: chiamare il servizio tecnico, ed il numero che da tre settimane già componevo inutilmente.
Invio una raccomandata A/R per disdire il servizio. Nessuna risposta. Al terzo mese (i primi due erano gratuiti per una promozione) arriva la prima fattura da pagare. Invio una seconda raccomandata in cui faccio riferimento alla prima e minaccio azioni legali. Dopo un mese arriva la seconda fattura. Terza raccomandata in cui sottolineo ancora che non pagherò un servizio mai utilizzato a causa dell’assistenza inesistente. Intanto avevo spedito indietro anche il modem con relativi cavi.
Passa un altro mese ed arriva la telefonata di un sedicente avvocato di Milano che mi contesta le fatture non pagate (che ormai erano diventate tre).
Con il mio tono più deciso le spiego (era una donna) che non avrei in alcun modo pagato quelle fatture, indicando le tre lettere di disdetta in qualità di prova da confutare in una eventuale sede giudiziaria. L’avvocato cade dalle nuvole e dice che si sarebbe informata meglio.
La faccenda si è chiusa così, ed entro poche settimane la linea era di nuovo libera, tanto da stipulare un contratto con un altro gestore.
Della conciliazione obbligatoria per legge cosa mi sai dire? Perché l’ADUC non ne parla quando altre assoc. dei consumatori sì?
Vedi ad es. Adusbef e Adiconsum
http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?F=12&Id=44462&Ricerca=conciliazione%20obbligatoria#44476
http://www.adiconsum.it/index.php?pagina=scheda&idscheda=63
E alcune sono arrabbiate per una legge che avvantaggia i già strafottentissimi “furbi”? E anche il mio avvocato me l’ha confermato?
Vedi anche
http://www.altalex.com/index.php?idstr=30&idnot=29168
Il mio avvocato mi ha anche confermato che le strade per difendersi sono sempre tortuose e, alla fine, svantaggiose per il consumatore. La solita giungla.