un post di Roberto Saviano.
Capire come si comportano i clan significa capire la guerra.
La criminalità organizzata russa e quella ucraina, da sempre, sono state gemelle, e in simbiosi con una classe politica profondamente corrotta. Al vertice delle organizzazioni criminali c’è Putin, garante della società di intermediazione di gas RosUkrEnergo che teneva sotto scacco l’Ucraina. Ma il banco è saltato nel 2014, quando il popolo ucraino è insorto nella rivolta di piazza Maidan, per manifestare il desiderio di sganciarsi dal predominio russo.
La conquista del Donbass e della Crimea è servita soprattutto a proteggere gli affari. Gli affiliati hanno innescato un’insurrezione per creare repubbliche autonome a Donetsk e Lugansk: repubbliche di mafiosi, governate per procura da Mosca.
Quando si combatte una guerra, la prima cosa da fare è identificare le mafie e osservarle per scovare i veri interessi. È per il gas che si sta combattendo. Per i traffici nel Mar Nero.







